Charlotte

“Aveva la passione addosso e un’anima che le scottava dentro come il sole di un feroce agosto.
In certi giorni tutta quella rovente vita le dava il tormento, temeva che le fiamme arrivassero fino a chi, quell’energia, poteva spegnerla freddamente.
Allora saliva in sella al suo cavallo, scioglieva i lunghi capelli rossi e si lasciava domare dal vento che, come un balsamo, le calmava il caldo sulla pelle e il bruciore in fondo al cuore.

Era un’anima inquieta, e come tutte le anime inquiete si alimentava di grandi passioni e di rovinose cadute, ma non ha mai smesso di cavalcarla quella vita così ardente e profonda.

C’è chi giura di vederla ancora cavalcare selvaggiamente sulle colline dell’Appennino Emiliano, e se mentre bevete la sua birra sentite un leggerissimo e piacevole bruciore alla gola, è il miele di castagno lì a ricordarvi l’anima di Charlotte.
Accompagnatela ad un formaggio gustoso e il balsamo sarà dentro di voi.”

(Eleonora Scrignoli)